Chi sono



Mi chiamo Ionica, ma in tanti mi chiamano e mi conoscono come Ioana!


D:C’è una storia dietro il tuo nome?
Si, perché Ionica è il diminutivo dell’Ioana. Quando sono nata, tanti anni fa ;-), ai miei genitori piaceva Ioana, soltanto che si resero conto che Ioana era troppo per la bambina appena nata, cosi mi chiamarono Ionica, nonché Ionica era anche il nome della mia madrina. Comunque dall’inizio della mia vita, c’è stata una oscillazione tra Ionica ed Ioana, cioè quando facevo la bambina dolce, Ionica era il mio nome, mentre quando mi mettevo nei casini allora venivo "gridata" Ioana. Diventata adolescente, Ioana fu dimenticata, fino al mio .. –imo compleanno quando decidi di farmi chiamare Ioana, è probabilmente in quel momento è iniziata la ricerca verso qualcosa che non riuscivo a capire, a spiegare a qualcuno,  che percepivo dentro, ed ero per certi versi attratta fino dall’infanzia. Sono partita ovviamente con la ribellione verso tutto ciò che era stagno, regole, che mi fermavano senza lasciarmi la possibilità di scegliere ciò che desideravo di essere. 

Un anno più tardi, ho incontrato la mia anima gemella, a quel tempo non lo sapevo consciamente che si trattasse della mia anima gemella proprio, l’ho scoperto qualche settimana dopo, in una maniera proprio non normale! Cioè, in una notte mentre dormivo profondamente, arriva nel sonno la mia nonna paterna, passata ad un’altra dimensione tantiii anni fa, che mi disse con una voce perentoria, ovviamente nella mia lingua originale: Asculta-ma domnisoara, numai umbla dupa cai morti sa le iei potcoavele, pentru ca el, Michele adica,  este sufletul tau geaman!!! In italiana: sarebbe qualcosa del tipo: Ascoltami signorina, non andare più in cerca di altro, mettiti il cuore in pace, è lui la tua anima gemella! Al mio risveglio, abbastanza sconvolta, la prima cosa che ho fatto fu guardare l’uomo con cui dividevo il letto da poco tempo, e memorizzare sulla mia retina oculare, il suo viso con lineamenti forti, poi dicendoli con una voce mielosa: tesoro, noi due siamo anime gemelle, me l’ha detto la mia nonna paterna, e guarda che non scherzava mica! 

Da quel momento, di strada ne abbiamo fatta assieme, condividendo il nostro sviluppo personale, lavorativo, relazionale, ecc, nonché lo studio continuo verso la nostra evoluzione spirituale. Siamo passati attraverso l’amore ingenuo pieno di promesse senza senso e stati  euforici creati dal nonnulla, alla paura di vedersi l’anima “nuda” calpestata dai propri piedi, al senso di colpa nei confronti della propria incapacità emotiva, alle resistenze profonde nel cambiare e vivere il presente, alle abitudini raccolte giorno dopo giorno con nonchalance dall’inconsapevolezza collettiva, alle credenze create su falsi ideali senza sostanza, andando avanti “time after time”, a spintoni, a parole piene di rabbia inespressa mai prima, collera e sguardi che sembravano essere tirati fuori dal genere horror, torrenti di lacrime, notti insonne e giornate sciatte che mi facevano venire la voglia di allontanarmi e scappare come fanno quasi tutti, uomini e donne senza nessuna differenza. 

Il solo preavviso di mia nonna che noi due eravamo anime gemelle, mi faceva restare ogni volta quando la situazione sfuggiva dalle nostre mani. Mi sembra di sentire il disaccordo nelle vocine di quelli che pensano che la vita insieme all’anima gemella sia fata di baci melliflui e sessualità tantrica.  Purtroppo sono tante le persone che pensano che l’anima gemella sia quell’essere che ti fa vivere una delle nuove “love story”, dove la mellifluità eccessiva e l’ambiguità che circondano i personaggi ti fa venir voglia di rigurgitare tutto il miele che hai mangiato negli ultimi anni! 
Chi sono io? Io sono.
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