La tristezza autunnale ed il suo caleidoscopio!!!

Alcuni psicologi dicono che la tristezza, la malinconia e persino alcune forme di depressione non sono necessariamente un nemico che bisogna soffocarlo con tutti i mezzi.

Come il dolore fisico, in realtà sono un segnale che ci dice che qualcosa nel nostro modo di essere  ha bisogno di attenzione da parte nostra, quindi serve ad accettare e scoprire quanto più rapidamente il messaggio che loro nascondono per noi. Nel decodificare i messaggi dell’anima, l'autunno è veramente utile. Perché? In questa stagione la vita della pianta scende nelle radici, tutta la natura ritorna in se stessa, è un momento in cui tendiamo ad essere più interiorizzati, più profondi nel pensiero, più vicino a noi stessi. Ecco un altro modo per rispondere alla malinconia dell'autunno, senza negarla, ma utilizzando la sua propria energia per far conoscere, quel qualcosa che chiamiamo la nostra anima. Questo perché ritrovare la nostra anima, la nostra essenza in quanto esseri umani, è la chiave per  essere felice noi stessi e rendere felici gli altri.

Cercare di restare almeno un giorno da soli- questa terapia avrà paradossalmente il massimo effetto, soprattutto quando si detesta la solitudine. Semplicemente così: affrontare la paura della solitudine e, se potete isolarvi per un giorno, altrimenti concedersi una sola ora di solitudine quotidiana in cui passeggiare nel parco o sulla strada. Assicurarsi che quando si sta da soli, non si deve guardare la TV, si rimandano le conversazioni telefoniche, nonché ritardano i contatti che potrebbero interferire con questo stato. Che cosa succederà nella solitudine? I pensieri fino ad allora sospesi dall’interazione con gli altri verranno fuori e si arriva a conoscersi meglio.

Potrebbe trattarsi di dolori nascosti, di scoprire paure che avete voluto dimenticare o di speranze ed aspirazioni che avete trascurato. Sono parte di noi stessi e si possono ignorare, ma a volte è meglio affrontarle, prima di arrivare ad essere dominati insidiosamente e di anestetizzare l'anima.

Trovare il coraggio di piangere e di ridere- E 'un bisogno che va di pari passo con quanto sopra detto. Ricordate una cosa: senza le lacrime di gioia e di tristezza, senza l’allegria della risata e quella misteriosa leggerezza prodotta dopo il pianto, si chiama che la nostra anima non vive veramente. Se l’autunno vi ricorda dolori nascosti, non esitate a lasciare sgorgare le lacrime, poi cercate la bellezza della luce dorata del sole, i boschi con i loro splendidi ornamenti multicolori, le gocce di pioggia che nutrono la terra, e ridere. Se non si riesce per la prima volta, perseverare- nessuna anima è morta, ma soltanto addormentata.
Tacere- proprio non rimuovere una parola anche soltanto per un'ora se non si può permettere un periodo più lungo!!! Poi, per saperne di più sul silenzio, andare a camminare sui diversi sentieri di una foresta e sentire la pace profonda dei tronchi d'albero, la pace sembra più accentuata dalle voci di alcuni uccellini oppure il fruscio delle foglie.

Il silenzio, quando è più profondo, è forse il miglior balsamo per l'anima e la mente.

Poi, alla fine la malinconia dell'autunno ha la sua dolcezza, come la sofferenza per una tensione dell’amore, come una promessa illusoria di felicità. Ci fa scendere più a fondo in noi stessi, dove la musica e la poesia risuonano, verso il nucleo dei ricordi e speranze di un tempo passato e ritrovato. Amare quella faccia dorata dell’autunno ci fa sorvolare più facilmente quella grigia, buia e piovosa. Guardare sempre la cosa essenziale: camminare con il naso al freddo, calpestare a volte qualche pozzanghera, sgridare dietro una macchina per averti “buttato” addosso l'acqua piovana, fredda e sporca significa di essere vivi!!! Godere di ogni giorno, di ogni stagione, perciò anche dalla malinconia portata dall’autunno e del suo sapore di decomposizione che porta verso il rinascimento, appena pochi mesi dopo!!!
Quindi amarsi per conoscersi, conoscersi per essere felici!!! 

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