lunedì 11 aprile 2011

Il rafano- pungente, moltooo pungente ma qualcosa in più di un normale condimento



Con le sue foglie verdi ed ovate, il rafano è tra i primi che sbuca fuori sui campi e nei boschetti con l’arrivo della primavera. Il rafano, famoso per il suo profumo pungente più che altro, ha anche un’altra qualità preziosa, quella nel portare dei benefici nelle diverse malattie respiratorie che peggiorano all'inizio della primavera, quando il corpo è estremamente sensibile alle diverse infezioni.
Quindi tra le ultime cure primaverile subentra anche la cura con il rafano che viene usato come “medicamento” fin dall'antichità.
Molto prima che Ippocrate iniziasse a utilizzarlo, il rafano fu utilizzato in Mesopotamia ed in Europa nella guarigioni rituali.


Un team di medici presso l'Università di Oslo, in Norvegia, guidata dal Dr. H. Jonnkensen Lendah,
ha scoperto nel 2001 che nella radice di rafano bianco ci sono piccole quantità di titanio isotopico. Il titanio è un metallo di transizione che ha un ruolo importante nella fisiologia del sistema nervoso centrale. Il team guidato dal Dr. Jonnkensen ha dimostrato che il rispettivo isotopo di titanio, visto esclusivamente nel rafano bianco ha un ruolo molto importante nella realizzazione della irrigazione sanguigna della corteccia cerebrale.
Nella corteccia vi sono alcune aree (centri di soddisfazione ) che, a causa delle proprietà dei isotopi di titanio contenuti nel rafano innescano la dilatazione dei vasi sanguigni, quindi indurre uno stato psichico di relax, piacere e soddisfazione. I ricercatori dell'Università di Oslo sono arrivati alla conclusione che un buon apporto di sangue nei cosiddetti centri di soddisfazione portano attraverso l’apporto alto di ossigeno alla rimozione dell’ affaticamento nervoso e la depressione. Studi condotti da ricercatori hanno dimostrato che gli isotopi di titanio contenuti nel rafano diminuisce fino al 90% il rischio di depressione, se il consumo quotidiano di rafano è di soli 1,25 grammi.

Prima di iniziare la colazione è meglio mangiare questi 1,25 grammi di rafano crudo, sbucciato ed eventualmente miscelato con il miele. Sarebbe meglio evitare lo zucchero. È molto importante che non si consumi prima e dopo liquido aromatizzato, quindi niente succhi, tisane, tè, ecc.
Dopo il pranzo, passate 1-2 ore è consigliabile di mangiare rafano grattugiato miscelato ad una mela grattugiata.
Invece la sera, una mezz'ora dopo aver cenato sarebbe meglio bere sciroppo di rafano, preparato come segue: Far bollire l'acqua con una busta di tè alla frutta circa 5 minuti, mettere un po’ di radice di rafano grattugiato e far bollire ancora un minuto. Si può dolcificare con il miele - non usare lo zucchero. Bere lo "sciroppo" il più caldo possibile.
Oppure preparare una miscela composta da dieci cucchiai di rafano grattugiato con una trentina di cucchiai di miele e lasciate a macerare per tre o quattro giorni in un barattolo ermeticamente chiuso. Trascorso questo tempo, si inizia a prendere 1-2 cucchiaini quattro volte al giorno. Un trattamento dura tra i 20 ei 40 giorni e può essere ripetuto quante volte si considera necessario.
Usato internamente, il rafano grattugiato è un antibiotico eccellente, stimola le difese naturali dell'organismo contro le infezioni respiratorie, aiutando ad eliminare la secrezione patologica dell'albero bronchiale e dei polmoni.
In cosmesi: strofinare la pelle molto delicatamente con aceto di rafano stimola la circolazione del sangue, quindi effetto tonificante sulla pelle !!!
Per mantenere la pelle giovane si può applicare sul viso spremuta fresca di rafano per 5-10 minuti, poi lavare il viso con latte caldo. Nel caso di voler ridimensionare le macchie cutanee o lentiggini va utilizzata la tintura di rafano oppure l’aceto di rafano, seguita dalla crema alla calendula!!!
Aceto di rafano: si ottiene dalla rasatura di una radice di rafano messa in un bicchiere insieme all’ aceto di sidro di mele, lasciare a macerare per 10 giorni in un posto caldo, poi filtrare.
Viene utilizzato per la rimozione di macchie o lentiggini sulla pelle (strofinare con un batuffolo di cotone 2-3 volte al giorno) ed anche nel trattamento di acne.
La tintura di rafano: si prepara come segue: il rafano grattugiato si mette in un barattolo finche si riempie un terzo, poi si copre con alcol di 60° e lasciarlo a macerare per 10 giorni, poi filtrare e conservare in luogo fresco.
Il rafano viene considerato il guardiano dei giardini e dei frutteti per via delle sostanze cu funzione di armi chimiche che contiene (alcaloidi, oli volatili, fitto- fungicide), quindi protegge le piante dal nostro giardino dal fungo Monilia, che attacca gli alberi da frutto, causando moniloze. È sufficiente piantare alcuni cespugli di rafano al bordo del frutteto!!!
Attenzione: il rafano è molto forte, il contatto con la pelle può provocare irritazioni simili agli ustioni!!!Quindi prestare attenzione in caso di allergie all’odore pungente della radice di rafano, disturbi del ritmo cardiaco, disturbi di coagulazione, intestino irritabile con gastrite o iperacidità; l’ abuso di rafano può portare a disturbi digestivi e disturbi nervosi, per l’ uso esterno consigliata la cautela a tutte le donne con la pelle sensibile in modo da non provocare allergie e irritazioni della pelle.
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